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Posts Tagged ‘Eolico’

Tremonti boccia l’energia eolica

Posted by greenenergysolution su 20/09/2010

MILANO – «Il business dell’eolico è uno degli affari di corruzione più grandi e la quota di maggioranza francamente non appartiene a noi». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti palando di energia, nell’ambito della kermesse organizzata dal Pdl a Cortina d’Ampezzo. «Con Berlusconi abbiamo già stilato un documento fatto di otto punti – ha spiegato Tremonti – che poi magari diventeranno cinque. Un punto che ci penalizza è quello del nucleare: noi importiamo energia. Mentre tutti gli altri paesi stanno investendo sul nucleare noi facciamo come quelli che si nutrono mangiando caviale, non è possibile. Non dobbiamo credere a quelli che raccontano le balle dei mulini a vento, le balle dell’eolico, vi siete mai chiesti perchè in Italia non ci sono i mulini a vento? Quello dell’eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare e di cui noi non abbiamo certo la quota di maggioranza».

da il Corriere della Sera

senza parole

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La prima mappa dell’eolico italiano

Posted by greenenergysolution su 04/06/2010

E’ disponibile sul sito dell’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV).

Si tratta della prima mappa italiana indicante la localizzazione dei parchi eolici sul territorio nazionale.

Per ogni parco eolico presente sulla mappa, sono riportate informazioni relative a:

– le società titolari

– il numero di generatori

– la potenza

indicazione georeferenziata.

Qui potete scaricare la mappa eolica dell’ANEV.

Blogosfere

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PERMESSI EOLICO:ITALIA PIU’VELOCE DI MEDIA UE

Posted by greenenergysolution su 30/04/2010

In un anno e mezzo in Italia e’ possibile esperire tutte le formalita’ necessarie per ottenere l’autorizzazione a costruire un parco eolico. Si tratta di tempi piuttosto brevi se si considera la media europea che si aggira sui tre anni e mezzo, 42 mesi. Interessata a fare un quadro della situazione, che a volte ostacola seriamente lo sviluppo dei parchi eolici, l’associazione europea dell’energia eolica,(Ewea) ha reso noti oggi a Varsavia i dati raccolti nei vari paesi nell’ambito del progetto ”wild barriers”. I tempi per ottenere tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie variano notevolmente. In Filandia le procedure sono velocissime e non richiedono che 8,5 mesi mentre all’altro estremo della forbice, le pratiche portoghesi richiedono tempi lunghissimi, 58,3 mesi, quasi cinque anni. La ragione di tale divario va ricercata soprattutto nella carenza di chiare linee guida chiave per gli sviluppatori. La durata dell’iter amministrativo, infatti, non e’ necessariamente correlata al numero di autorita’ ed enti che vanno contattati. Cosi’ lo studio evidenzia che, per esempio, la Spagna e’ uno dei paesi dove e’ necessario contattare solo nove autorita’, ma che e’ uno dei piu’ lenti a concedere i permessi, oltre 57 mesi. I contatti diretti e indiretti che bisogna prendere in Italia sono 15,57. Notevoli sono le differenze tra gli impianti onshore e quelli offshore. Realizzare un parco eolico sulla terraferma richiede in media un iter burocratico di 42,32 mesi. Le installazioni offshore necessitano invece tempi amministrativi nettamente inferiori, solo 18,52 mesi. In termini di autorita’ da contattare sono 18,6 per l’onshore e 22,80 per l’offshore YFZ

Fonte: Ansa

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In difesa dell’eolico italiano

Posted by greenenergysolution su 21/02/2010

fattoria eolica L’energia dal vento può dare un contributo fondamentale al paese in termini di energia e occupazione. Ma ci sono vari ostacoli da superare: l’opposizione sul territorio, la rete inadeguata, ma soprattutto una grande incertezza normativa. Legambiente e Anev ne hanno discusso al convegno “Il vento fa bene all’Italia”.

Oltre 5mila megawatt installati, che al 2020 potrebbero raddoppiare, circa 6,7 TWh di energia elettrica prodotti, pari al 2,1% del consumo interno lordo, oltre 2500 occupati stabili. L’eolico può dare e sta dando molto al nostro paese, ma attorno a questa fonte permane un dibattito acceso. Lo si accusa di fare scempio del paesaggio, di non essere abbastanza efficiente e di accaparrarsi tutti gli incentivi destinati alle rinnovabili. Proprio per smentire queste accuse Legambiente e ANEV ieri a Roma hanno organizzato un convegno dal titolo esplicitamente pro-eolico: “Il vento fa bene all’Italia”.

Che l’eolico sia tra le fonti rinnovabili quella con il potenziale maggiore – si è spiegato nel corso del convegno – lo si capisce da qualche numero: in Europa solo nel 2009 sono stati complessivamente installati ben 10.163 MW, mentre nessun’altra fonte energetica ha avuto una performance paragonabile. Il GWEC – Global Wind Energy Association ha annunciato che la potenza eolica mondiale è cresciuta del 31% nel 2009 (Qualenergia.it – ” L’Italia dell’eolico non si ferma” e “Spira forte il vento tra i paesi leader dell’eolico”). “Come si fa allora ad accusare l’eolico di inefficienza?”, si chiede provocatoriamente Legambiente.

“E’ evidente l’urgenza di sgombrare il campo dalle falsità che girano – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza presidente nazionale dell’associazione -. per quel che riguarda gli incentivi, per esempio, non esiste alcun privilegio o possibilità di sottrarre risorse ad altre fonti: i certificati verdi valgono per tutte le fonti rinnovabili (solare escluso, che ne ha di ben più vantaggiosi) e non sono in concorrenza. Rispetto all’impatto dell’eolico sul paesaggio, poi, le accuse sono quanto meno ipocrite. Va detto con chiarezza che gli impianti eolici installati interessano una porzione assai limitata del territorio e cioè meno del 3% dei comuni. Parliamo quindi di numeri e impatti nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle cave (18mila tra attive e abbandonate) o dell’abusivismo edilizio (30mila abitazioni realizzate ogni anno)”.

E proprio per rispondere a chi ritiene che l’eolico deturpi il paesaggio al convegno è stato presentato il volume fotografico “Smisurati giganti?”, che – attraverso gli scatti di Pablo Balbontin e Luca Marinelli alle turbine sparse per lo stivale – vuole far vedere come l’eolico possa integrarsi nei nostri panorami. Certo, la soluzione meno impattante, sulla quale bisogna spingere di più, resta l’eolico off-shore: “le turbine possono essere poste senza alcun problema di profondità nell’Adriatico, anche a 10-20 chilometri dalla costa, e in alcune zone della Sicilia”. In questo ha aggiunto il presidente di Legambiente “le Regioni possono fare molto”, anche se al momento solo la Puglia “è attiva a livello sistematico”, mentre la Sicilia “è balbettante”.

Altro ostacolo allo sviluppo dell’eolico in Italia il problema della rete: “in diverse parti dell’Appennino – ha denunciato Cogliati Dezza –  l’energia pulita prodotta dagli impianti eolici non riesce ad essere completamente portata alla rete. Terna dovrebbe investire subito per risolvere questi problemi e dare la possibilità di un pieno sviluppo dell’eolico come delle altre fonti rinnovabili che invece trovano troppo spesso barriere e impedimenti.”

Ma a pesare ancora di più, hanno sottolineato unanimemente Legambiente ed Anev, è l’incertezza normativa: la sentenza 166/2009 della Corte Costituzionale, dando torto alla Regione Basilicata, ha ribadito che la competenza sui criteri per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti spetta ai Ministeri e non alle Regioni ma non sono mai state approvate le Linee Guida nazionali per la valutazione e approvazione degli impianti da fonti rinnovabili. “Continuamente rinviate forse per colpa della ‘distrazione’ causata dal nucleare. Si continua a lavorare in una situazione assurda nella quale, di volta in volta, occorre trovare soluzioni diverse nei territori con il rischio di ricorsi e polemiche”, ha fatto notare Cogliati Dezza.

A queste osservazioni ha fatto eco, nell’invocare regole certe ed omogenee, Simone Togni, segretario generale dell’Anev, che ha evidenziato come l’incertezza vada a colpire un pezzo rilevante dell’economia italiana: “l’eolico nel 2009 ha visto oltre 20mila tra addetti diretti e indiretti”. Da qui l’auspicio che “le linee guida attese per dare applicazione alla direttiva del 2001 possano essere emanate in Conferenza dei servizi prima delle elezioni”.

Qualenergia

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PER GERMANIA TRENI ALTA VELOCITA’ A ENERGIA EOLICA

Posted by greenenergysolution su 12/01/2010

Le Ferrovie tedesche (Deutsche Bahn) puntano sull’energia eolica per alimentare una parte della flotta di treni ad alta velocita’ (Ice). La Db sta per firmare un contratto con un parco eolico del Branbeburgo (Est), non lontano da Berlino, per la fornitura di 59 gigawatt/ora all’anno fino al 2020. In questo modo, ha spiegato oggi la societa’, si potranno alimentare con energia eolica fino a sei treni Ice, su un totale di 250. La Deutsche Bahn gia’ utilizza fonti rinnovabili per il 16% del proprio fabbisogno di energia, una quota che nei prossimi 20 anni dovrebbe aumentare al 30%

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L’eolico italiano copre il 2,1% dei consumi elettrici della penisola: è record

Posted by greenenergysolution su 08/01/2010

Nel 2009 sono stati installati 1.100  nuovi  MW, di energia eolica, nuovo record assoluto per l’Italia (+ 30% rispetto al 2008, nonostante al crisi economica), e con un dato di produzione elettrica molto importante che evidenzia il sempre più significativo apporto al sistema elettrico da parte dell’eolico, che ha infatti raggiunto una potenza eolica efficiente installata di 4850 MW totali e una produzione elettrica pari a circa 6,7 TWh, equivalenti ad oltre il 2,1% del consumo interno lordo.

Anev, Enea, Aper e Ises Italia sottolineano con soddisfazione che «la continua crescita della percentuale di copertura del fabbisogno energetico nazionale da parte dell’eolico deve richiamare i soggetti istituzionalmente preposti alla predisposizione di piani di sviluppo infrastrutturali urgenti e indifferibili, che consentano quanto prima di risolvere le potenziali criticità che il necessario raggiungimento degli obiettivi vincolanti assunti potrebbero generare in un sistema che non fosse all’avanguardia negli strumenti di supporto allo sviluppo di questa tecnologia».

I dati del 2009 consentono all’Italia di rimanere nell’eolico il terzo Paese in Europa e il sesto nel mondo, nonostante ancora non sia stato definitivamente completato il quadro normativo del settore (autorizzazione unica, ripartizione dell’obbligo tra le Regioni, linee guida e adeguamento delle infrastrutture energetiche).

Questi necessari interventi che le associazioni auspicano vengano presto assunti dal governo, consentirebbero di sfruttare a pieno il reale potenziale eolico nazionale stimato in oltre 16.000 MW, e il suo raggiungimento con una maggiore efficienza, funzionalità e trasparenza.

Le associazioni che si occupano dell’energia eolica segnalano poi il contribuito dato allo sviluppo occupazionale, industriale ed economico del nostro Paese, e il ruolo di crescente rilevanza assunto dai processi innovativi connessi allo sviluppo di iniziative ad alto valore tecnologico che tali installazioni stimolano, nella ricerca continua di processi avanzati di sviluppo, realizzazione e gestione dei parchi eolici.

Un maggiore sforzo di sostegno organico del settore, che passi da un quadro normativo certo e stabile, che abbia obiettivi chiari e percorsi autorizzativi trasparenti, è quanto gli operatori chiedono, insieme ad una necessaria maggiore opera di divulgazione di notizie e informazioni vere su questa tecnologia e alla necessaria formazione qualificata per accompagnare adeguatamente la crescita occupazionale del settore.

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Eolico bulgaro a gonfie vele

Posted by greenenergysolution su 14/12/2009

Nel 2020 il 13,5% dell’elettricita’ bulgara potra’ essere prodotta a partire dall’energia eolica. I risultati di un convegno sul potenziale di sviluppo del settore nel paese mostrano che l’eolico bulgaro si sta espandendo in modo massiccio tanto da apparire come uno tra i mercati emergenti mondiali in piu’ rapida crescita. Le stime EWEA (European Wind Energy Association) parlano di una progressione dagli attuali 330 MW a 3000 MW nel 2020. Solo negli ultimi due anni la capacita’ installata nel paese e’ piu’ che quintuplicata e sono gia’ in programma altri progetti di energia eolica per 8000 MW. Se le procedure per la programmazione attuale e per ridurre le barriere all’accesso della rete verranno semplificate la Bulgaria diventera’ uno dei paesi europei in prima linea per l’energia eolica. Imboccata la strada delle rinnovabili il paese, sostiene l’EWEA, non solo potra’ raggiungere nel 2020 gli obiettivi del 16%, imposti dalla commissione europea, ma sara’ anche in grado di produrre un surplus da vendere agli altri paesi Ue. Secondo quanto riporta l’EWEA cio’ creera’ nel 2020 introiti pari a 7,5/10 miliardi di euro. Entro il prossimo 5 dicembre il governo bulgaro presentare’ a Bruxelles il suo progetti di Piano di Azione Nazionale che dovrebbe includere una nuova legge sulle rinnovabili.

Ansa

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Energie rinnovabili: corsi on line. Boom di iscrizioni

Posted by greenenergysolution su 03/12/2009

La prima settimana di avvio dei corsi Green Energy Solution che si tengono tramite conference call, ha registrato un boom di iscrizioni.

Importanti tematiche energetiche sono gli argomenti che vengono vagliati dalla commisione docenti interna: normativa, regole tecniche-impiantistiche, suggerimenti burocratici, approfondimenti fiscali, analisi di casi concreti, sviluppo di problematiche di cantiere.

Hai un tema che vuoi sviscerare?
Contattaci, lo affronteremo nell’arco di pochi giorni.

La Redazione

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In Sicilia istanze per oltre 13mila MW. L’84% solo per fv

Posted by greenenergysolution su 29/10/2009

Sono complessivamente 1198 le istanze in attesa di autorizzazione presso il dipartimento Industria della Regione Siciliana: 146 per l’eolico, 31 per le biomasse, 6 per il solare termodinamico, 1004 per il fotovoltaico, 4 per installazioni ibride. Potenza complessiva: 13.037,63 MW.

Rispetto al numero complessivo di domande, gli impianti fv rappresentano l’84,30 per cento del totale, l’eolico appena il 12,26 per cento, ma ben il 60,18 per cento (circa 7800 MW) per potenza complessiva. I 1004 impianti fotovoltaici ammontano invece a circa 4.300 MW.
Dal 2005 in Sicilia sono stati autorizzati 1305,775 MW per un totale di 139 impianti, di cui 88 impianti fv, 26 eolici, 15 a biomasse, 6 cavidotti, 2 a cogenerazione, 1 solare termodinamico, 1 a biogas.
I 26 impianti eolici (4 in provincia di Agrigento, 2 nel Nisseno e 2 nel Catanese, 3 a Enna e 3 a Messina, 6 nel Palermitano, 1 a Ragusa e 5 nel Trapanese) sviluppano complessivamente una potenza di 1031,25 MW, mentre gli 88 impianti fv producono 115,328 MW.

 Da giugno sono 8 le autorizzazioni relative alla realizzazione di impianti fv, 3 per le biomasse e una per un impianto eolico.
Ad annunciarlo il nuovo assessore siciliano all’Industria, Marco Venturi, in occasione della presentazione di un progetto per un parco fv 5 MW che sorgerà in località Scardino (territorio di Monreale). La centrale, che richiederà un investimento di circa 25 milioni di euro, sarà realizzata Heliospower (gruppo Airon).
”Si tratta di un impianto di ultima generazione che integra le attività agricole con la produzione di energia elettrica.

Il progetto – spiega l’assessore – prevede anche l’inserimento di 3mila piante e la realizzazione di un bacino idrico artificiale che servirà sia per la raccolta dell’acqua sia da rifugio per la fauna. Non sono previste installazioni permanenti di cemento armato e a regime darà occupazione ad una decina di persone”.

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L’eolico inglese chiede finanziamenti

Posted by greenenergysolution su 20/10/2009

La British Wind Energy Association (BWEA) ha chiesto al governo inglese di modificare gli incentivi finanziari al fine di promuovere la diffusione delle energie rinnovabili nel Paese.
Il meccanismo del Feed-in tariff è considerato altamente stimolante per la promozione delle energie verdi e per il conseguente adeguamento del Regno Unito ai nuovi standard di produzione e di emissione dei gas serra fissati per il 2020. Si sta cercando di spingere le compagnie ad acquistare l’elettricità da impianti di micro-generazione che non arrivano a produrre più di 5 MW e che sono soggetti a tariffe più alte rispetto alle standard, destinate agli impianti più grandi.
L’attuale proposta non soddisfa però l’associazione eolica che chiede l’incremento del numero delle centrali eoliche nelle zone più ventose, incoraggiando lo sviluppo dei piccoli impianti. A tal proposito Alex Murley responsabile dei sistemi di piccole dimensioni al BWEA, ha dichiarato: “La FIT (Feed and Tariff) ha bisogno di cogliere la rara opportunità di stimolare l’interesse di base per il mercato della auto-generazione di energia verde, allo stesso tempo, valore economico e industriale.”
Agli impianti medi e grandi sono state date delle agevolazioni ma sarebbe opportuno stimolare la diffusione degli impianti eolici domestici e di quelli istallati nelle piccole imprese che potrebbero utilizzare piccole turbine eoliche che generano fino a 15 kW.
La Gran Bretagna riceve il 25% della domanda mondiale di aerogeneratori di piccola taglia ed è il secondo mercato più grande del mondo dal 2008, esporta in più di cento paesi, preceduto solo dagli Stati Uniti.

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